martedì 12 marzo 2013

ROMANZO CRIMINALE - Il film



Forse vi chiederete il perché di questa recensione su un simile blog. Beh, non di sola violenza onirica, visionaria e fantascientifica si campa! Chi scrive, infatti, è un patito anche di gangster movie, polizieschi e poliziotteschi ( tutti generi che in qualche modo incrociano il thriller ed il giallo e per la loro violenza sfrenata, a tratti, anche l’horror ). Tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo ( 2002 ), questa pellicola si rivela come uno dei migliori lavori firmati Michele Placido ( 2005 ): il regista si propone di raccontare un pezzo della triste storia che ha attanagliato il nostro Paese per anni e che ha visto protagonisti, invischiati in oscure trame, vicende storiche degli anni ’70 ed eclatanti fatti di cronaca, uno spietato gruppo di criminali noti al grande pubblico come Banda della Magliana. Quello narrato da De Cataldo è un perfetto innesto di fatti realmente accaduti misti ad eventi e personaggi puramente inventati, ma che ricalcano meticolosamente le orme di sanguinari banditi che han lasciato il segno del loro vasto Impero Criminale. Placido, ricorrendo ad uno stile personale che a tratti prende le distanze dal romanzo d’ispirazione, riporta su pellicola questa coinvolgente e spietata trama:
Il Libanese ha un sogno: conquistare Roma. Per realizzare quest'impresa senza precedenti mette su una banda spietata ed organizzata.
Le vicende della banda e dell'alternarsi dei suoi capi (il Libanese, il Freddo, il Dandi) si sviluppano nell'arco di venticinque anni, intrecciandosi in modo indissolubile con la storia oscura dell'Italia delle stragi, del terrorismo e della strategia della tensione prima, dei ruggenti anni '80 e di Mani Pulite poi. Per tutto questo tempo, il commissario Scialoia dà la caccia alla banda, cercando contemporaneamente di conquistare il cuore di Patrizia, la donna del Dandi.
Un impeccabile Pierfrancesco Favino, coadiuvato sul set da due meno convincenti Kim Rossi Stuart ( Il Freddo ) e Claudio Santamaria ( Dandi ), interpreta alla perfezione il ruolo di boss efferato ( Libano ) pronto a spargere litri di sangue pur di scalare i vertici della criminalità. Stefano Accorsi interpreta il commissario Scialoia, folgorato da Patrizia ( Anna Mouglalis ), e alle prese con drammatici ed importanti fatti che han riempito intere pagine di nera ( intrighi con i servizi segreti e col Vaticano, stragi di Stato, massoneria, P2, rapimento di Aldo Moro e molto altro ancora ). Un film importante ed impegnato, al quale ha fatto seguito un’acclamatissima e più curata serie, che racconta e soprattutto non giustifica, ma anzi denuncia l’irrefrenabile ondata di violenza e morte abbattutasi sull’Italia degli anni di piombo. Momento elevato può certamente essere quello in cui vediamo uno spietato Freddo impegnato contro tutto e tutti pur di vendicare l’amico d’infanzia  ( Libano ) vigliaccamente tradito e ucciso. Il sentimento dell’amicizia misto a quello della vendetta, come quello dell’amore che un sanguinario boss può provare per una donna, mirano ad evidenziare il lato “buono” e “galante” che anche il più brutale malavitoso può possedere. Assolutamente da vedere!
Nico Parente

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