Non c’è
dubbio, Chris Kentis ha talento con la macchina da presa. Ma soprattutto il
giovane regista ha inventiva e originalità da vendere! Di film sui feroci
predatori marini gli scaffali sono pieni, ma OPEN WATER (2003) è diverso: riuscire ad emergere e a spiccare in un
contesto così largamente rivisitato e vasto non è certo facile, ma Kentis (sua
anche la sceneggiatura e il montaggio) ha dato prova di maestria. Se Spielberg
già nel lontano 1975 ha terrorizzato i bagnanti di tutto il mondo presentando
il suo sanguinario JAWS, la pellicola
qui recensita imprime nello spettatore anzitutto un temibile senso di ansia
facendoli vivere in prima persona il rapporto difficile di una giovane coppia che,
afflitta dallo stress, dalla poca comunicazione e dall’insofferenza, decide di
dare un calcio alla routine di tutti i giorni partendo per una vacanza.
Una giovane coppia parte in vacanza
e, inclusa nell’offerta, vi è anche un’immersione in pieno Oceano.
Sfortunatamente dimenticati dall’imbarcazione nel mezzo delle pericolose acque,
i due si ritroveranno a dover affrontare dure prove dovendo resistere alla
fame, alla sete, al freddo, alla paura, agli squali, alla stanchezza, ma
soprattutto faticheranno a tenere i nervi saldi!
Patito dello
stile realista, il Nostro gira questa agghiacciante pellicola avvalendosi della
collaborazione di squali veri. Ispirato ad un fatto realmente accaduto, OPEN WATER è un film che tende a sfinire
lo spettatore, puntando dritto al sistema nervoso. Ansia, panico e terrore:
tutto questo lo si vive calandosi nel ruolo dei due bravissimi interpreti
(Daniel Travis e Blanchard Ryan), che si ritrovano circondati dagli squali, e
tra mille altre insidie, in un’infinita distesa d’acqua. Quella che doveva
essere un’indimenticabile immersione diverrà un incubo dal quale non potranno
fuggire. Una tra le sequenza più inquietanti è certamente quella che vede i due
poveri e sfiniti malcapitati, terrorizzati dagli squali che li ronzano attorno,
colpiti da un burrascoso temporale nel cuore della notte. Il finale,
imprevedibile e forte, incute sgomento nello spettatore, abbattendo anche quel
sottile filo di speranza che lo ha tenuto inchiodato alla poltrona sino
all’ultimo minuto!
Assolutamente
consigliato, vi sfinirà!
Nico Parente
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